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Friday, July 25, 2014

Colpa del pensiero associativo

"E' colpa del pensiero associativo, se io non riesco a stare adesso qui"
Franco Battiato - "Segnali di vita"

Questa è una storia melensa su una cosa che fa un cane e su quanto pare carina al suo padrone. Ignoratela.

La mia cagnolina, Marie, dorme con noi - su un cuscino, appoggiato per terra, dalla mia parte del letto.

Premetto Marie è sempre stata un cane particolarmente guardingo: ad esempio, ha paura delle chiavi perché, appena venuta a stare con noi, si metteva sotto alla serratura quando aprivo le porte, e, più di una, volta, le chiavi mi sono sfuggite di mano e le sono cadute addosso. Perciò per molto tempo (anche dopo che avevo imparato a stare molto più attento) ogni volta che aprivo la porta Marie si allontanava, prudentemente, salendo almeno una rampa di scale e aspettando sull'altro pianerottolo che le pericolose chiavi fossero rientrate nel loro antro.

Ultimamente, Marie non si sdraia più sul suo cuscino, ma, per un certo tempo, resta sdraiata sul pavimento in fondo al letto. Con mia moglie abbiamo formulato diverse ipotesi sul perché - tutte insufficienti.

Poi qualche sera fa mi sono fermato ad osservare il comportamento di Marie che:

  • giaceva sul cuscino fintanto che io non ero nella stanza;
  • si spostava ai piedi del letto quando io aprivo il letto, mi ci sdraiavo e cominciavo a leggere;
  • tornava a sdraiarsi sul cuscino dopo che io avevo riposto il libro e spento la luce;

e a questo punto ho avuto la rivelazione.

Il fatto è che negli ultimi giorni sono sato particolarmente stanco e mi è diverse volte capitato di assopirmi con il libro il mano. Il libro è caduto e, sotto, c'era Marie. Che ha correttamente dedotto che, nel tempo che passa tra il momento in cui io prendo in mano un libro e quello in cui la luce si spegne, è elevato il rischio di
"caduta oggetti dall'alto". E si regola di conseguenza. Ogni proprietario di cani converrà con me che questo è un ragionamento meraviglioso.

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