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Tuesday, March 17, 2015

L'incubo della modernità

Franz von Stuck: Lucifero
La bella mostra "Il demone della modernità. Pittori visionari all'alba del secolo breve", in corso a Rovigo al palazzo Roverella, si concentra su pittori simbolisti, in massima parte poco frequentati e ricordati, attivi all'inizio del 1900.

Alla fine della mostra, un video antologico raccoglie scene di film e documentari della stessa epoca (con scene da Metropolis, fra gli altri) popolato da visioni di incubi futuribili. Un'ottima dimostrazione di cone una gran parte degli artisti e intellettuali europei interpretarono l'introduzione delle tecnologie che liberarono le masse d'Europa dalla più abietta povertà  come l'annuncio di un'epoca di orrori concentrazionari.

Si pensi che ancora nell'ottocento la maggior parte delle case contadine di Francia non aveva che un pavimento di terra battuta, si leggano i racconti di Verga che rappresentano la vita rurale della Sicilia alla fine del XIX secolo.

Eppure la paura dei registi dell'inzio del novecento si appuntava sulla fabbrica e sulle macchine (e le loro nostalgie, si immagina, erano rivolte ad una immaginaria arcadia di comunione con la natura). E se a qualcuno vengono i mente i moderni cantori delle felici decrescite, può essere solo una coincidenza?

Sascha Schneider: Il Principe dei Dannati

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