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Tuesday, July 7, 2015

Cicale Greche, formiche Europee?


"Le conseguenze finanziarie di un'uscita Grecia dall'Euro oggi possono essere valutate con più tranquillità che in passato perché il rischio di contagio è molto inferiore a di quanto non fosse in passato [...]
Il sistema bancario europeo, che è il più probabile portatore di contagio nel corso delle crisi finanziarie, è in uno stato migliore che non all'inizio della crisi. Le banche dell'Eurozona hanno accumulato 250 miliardi di capitale dal 2008, rafforzando una situazione contabile poco solida. Le banche che erano pesantemente esposte al debito Greco hanno avuto tutto il tempo di riordinare i propri bilanci. Secondo Deutsche Bank,  l'esposizione dei i creditori (privati, NdR) Europei, un tempo pari a quasi 300 miliardi,  è ora di circa 54 miliardi. La maggior parte del debito greco è ora nelle mani dei governi e di istituzioni internazionali, che sono in grado di sopportare i costi di un'insolvenza greca, cosa che le banche non potrebbero fare.  Il costo dell'uscita della Grecia dall'euro potrebbe essere 230 miliardi di Euro, secondo le stime di Alberto Gallo di RBS - un bella cifra, ma solo il 2% del PIL Europeo"

"The financial consequences of Greece leaving the euro can now be considered with much more equanimity than previously because the risk of contagion looks much smaller than it used to. [...]Europe’s banking system, a likely vector for contagion in any financial crisis, is in better shape than at the outset of the crisis. Euro-zone banks have raised some €250 billion in capital since 2008, bolstering once-shaky balance sheets. And banks once heavily exposed to Greece have had ample time to reorder their affairs. European lenders’ claims on Greece, which once topped €300 billion, now stand at just €54 billion, according to Deutsche Bank. Most of the outstanding Greek debt is now owed to governments and international institutions, which could handle the cost of default, rather than to banks, which would struggle to do so. The overall cost of Grexit might be €230 billion, according to Alberto Gallo of RBS, another bank: hefty, but only about 2% of euro-zone GDP."

(Tratto da "The Greek crisis-There comes up a day" The Economist, 4/07/2015 - sottolineature aggiunte) 

Chi crede che la crisi Greca sia solo una favola morale in cui una cicala (greca) chiede alle formiche (europee) di pagare per i propri vizi estivi può dare un'occhiata al brano citato poco sopra.  In sintesi: nel 2012 la Grexit era impensabile perché il debito Greco era in gran parte in mani private,ora si può pensare perché in questi tre anni il suo costo è stato trasferito dalle banche (Goldman Sachs, tra le altre) ai governi - cioè a noi.

Non c'è da scandalizzarsene più di tanto, visto che nonostante le perplessità di alcuni commentatori ("Ma zio, se non brucio una banca...sono un coglione!") senza banche si sta tutti maluccio. Ma questo non significa che alle banche si debba condonare qualunque comportamento rischioso - ad esempio suggerire ad un governo i modi di truccare il proprio bilancio, cosa che la Grecia ha fatto, con il complice silenzio-assenso di tutti, fino al 2010. Si possono pewrò mettere in prospettiva i discorsi sulla responsabiltà e le spiegazioni semplificate del tipo "i debiti  vanno pagati".  

Poi i debiti vanno pagati, e la crisi Greca è anche  una favola morale di cicale greche  - solo che le formiche, se ci sono e se sono europee, non sono probabilmente tra quelli che decidono oggi cosa fare, e se ci sono, sono anche più odiose che nella favola originale.

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